Sin dall’inizio, dopo una serie d’annate a rese basse, le speranze per il 2023 erano tante. Malauguratamente, si è rivelata una delle annate più complicate degli ultimi dieci anni in Italia.
I mesi autunnali e invernali sono stati caratterizzati da abbondanti piogge che hanno finalmente ripristinato, dopo due anni estremamente siccitosi, le riserve idriche nel terreno.
Durante il germogliamento, da marzo ad aprile, le piogge non cessavano e così da aprile fino a metà giugno quasi ogni pomeriggio è stato caratterizzato da molta acqua. La quantità di precipitazioni in questi mesi cruciali ha reso difficile il trattamento delle viti poiché tutto si basava su finestre di azione molto brevi.
Fortunatamentem la maggior parte dei nostri vigneti (12 ettari), si trovano intorno alla cantina, nella parte più sud-orientale di Montalcino dove i terreni sono ben drenati grazie alla presenza di un abbondante scheletro. Inoltre, l’esposizione a sud e la caratteristica brezza costante hanno contribuito ad asciugare i vigneti e a consentirem l’ingresso dei trattori nei filari senza impedimenti.
Al contrario, il nostro vigneto nord in località Montecalbello, situato tra la collina di Montalcino e la collina di Montosoli, è stato a quasi impossibile da gestire.
Il suo terreno di argilla pura ha reso praticamente impossibile il trattamento delle viti, le quali hanno prodotto solo 25 quintali di uva raccolta da un terreno di 2,5 ettari.
La stagione vegetativa è proseguita in un drastico cambiamento. I mesi estivi sono stati aridi, con punte di temperatura fino a 42°C per più di 15 giorni consecutivi. Queste alte temperature hanno obbligato le piante a
sospendere la fotosintesi evitando la disidratazione, rallentando così anche la maturazione in agosto.
I preparativi per la vendemmia sono iniziati nella seconda metà di agosto con la pulizia della cantina e la stesura di una strategia per la raccolta. Con l’aiuto delle analisi di laboratorio e della degustazione degli acini, abbiamo diviso i nostri vigneti in base alla maturità, proseguendo in una raccolta separata per zone. Ciò ci ha aiutato a mantenere la qualità alta durante un anno difficile.
La vendemmia è iniziata il 12 settembre e si è conclusa il 2 ottobre con una pausa intermedia di una settimana per consentire a grappoli selezionati di raggiungere la maturazione ottimale. In termini di perdite, siamo intorno al 10% in meno rispetto alla media, per la maggior parte dai vigneti del Rosso di Montalcino, che sono stati i più colpiti dall’ umidità dovuta alla bassa altitudine.
I nuovi vini sono attualmente in cantina di fermentazione e a breve effettueremo il trasferimento in bottaia. Le masse dedicate al Rosso di Montalcino sono sensibilmente più basse del solito ma caratterizzate da note estremamente fruttate e piacevoli, con minimi di gradazione alcolica da record. Le masse atte a divenire Brunello premettono un successo, con una gradazione alcolica in linea con gli anni passati, tra il 14 e il 15% e comunque sostenute da un’ottima acidità.
Le uve di p.56 hanno mostrato un grande potenziale fin dall’inizio e ci hanno permesso di prolungare il contatto con le bucce post-fermentazione, aggiungendo complessità a un Brunello naturalmente degno di invecchiamento.
Un’altra annata difficile e memorabile, dove la pazienza e la concentrazione si sono rivelati, come sempre fondamentali.